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  • Sabato 11 maggio ore 20 alla Chiesa Sant’Onofrio di San Giovanni Rotondo (FG) il secondo concerto della rassegna con il duo Teresa Viola (arpa) e Stefano Perrotta (organo)

    Prosegue col suo secondo appuntamento a San Giovanni Rotondo (FG) il progetto “IL SUONO DELLE PIETRE – Itinerario concertistico dal Gargano al Salento” organizzato dalla Camerata Musicale Barese e cofinanziato da Fondazione Puglia. Sabato 11 maggio alle ore 20, presso la Chiesa di Sant’Onofrio, saranno protagonisti del concerto l’arpista Teresa Viola e l’organista Stefano Perrotta. Entrambi, con una solida formazione artistica tra Germania, Olanda e Norvegia, sono vincitori di prestigiosi concorsi internazionali e si esibiscono regolarmente sia come solisti che con orchestre, nei più importanti festival e rassegne in Italia e all’estero. Il programma del concerto, oltre a compositori enormi come Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel, che hanno segnato la storia della musica e influenzato tutta la produzione successiva, presenta in scaletta una fantasia per organo e arpa di Rachel Laurin, compositrice canadese prematuramente scomparsa, di cui l’opera testimonia l’impegno per la produzione organistica contemporanea. Una piccola digressione sulla città che ospiterà il concerto, San Giovanni Rotondo, è doverosa. Famosa per essere la sede del Santuario di Padre Pio, uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio cattolici al mondo, in cui migliaia di fedeli si recano ogni anno per venerare San Pio da Pietrelcina, offre anche una suggestiva atmosfera con le sue strade acciottolate, le chiese e i luoghi legati alla vita di Padre Pio. Immersa in un’atmosfera di sacralità e storia, la Chiesa di Sant’Onofrio si erge quindi come un monumento di fede e bellezza architettonica, che affascina e ispira i visitatori, con i suoi affreschi medievali e le sue maestose colonne che testimoniano secoli di devozione e contemplazione.  Al centro della magnificenza di questa chiesa, l’organo protagonista di questo concerto, una meraviglia dell’ingegneria musicale, costruito nel 1998 dalla ditta Francesco Zanin di Codroipo, una testimonianza tangibile dell’interconnessione tra musica, contemporaneità e spiritualità.

    L’ingresso per tutti coloro che volessero prender parte a questo intreccio sonoro in cui i due strumenti dalla timbrica distintiva si fonderanno armoniosamente, è gratuito. L’arpa, con le sue corde sottili e la sua capacità di produrre suoni eterei e avvolgenti, e l’organo, maestoso e possente, capace di riempire lo spazio con note maestose e profonde, promettono di rendere unica l’esperienza immersiva di questo appuntamento.

    L’intero progetto è coordinato dal M° Francesco Di Lernia, ricercatore, concertista e professore di organo per conto della Camerata Musicale Barese, istituzione storica della nostra Regione e anima dell’iniziativa.

    Ulteriori informazioni presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it.

  • Sabato 4 maggio alle ore 20, la Chiesa di San Lorenzo delle Benedettine di San Severo (FG) sarà il luogo di avvio dell’innovativo progetto artistico della Camerata Musicale Barese “IL SUONO DELLE PIETRE – Itinerario concertistico dal Gargano al Salento”, cofinanziato da Fondazione Puglia.

    Il progetto, che prevede la realizzazione di 7 concerti dal 4 maggio al 19 giugno in altrettante città della Puglia, mira a valorizzare gli organi della Regione e a proporre repertori musicali poco frequentati. Si inizia sabato prossimo a San Severo con un duo di valenti musicisti: Valerio Latartara al violino barocco ed Elia Pivetta all’organo e col concerto dal titolo “Chi non sa far stupir, vada a la striglia”, che riprende un celebre verso di Giovanni Battista Marino, racchiudendo il senso di questo programma tutto barocco: una sfida a stupire il pubblico, avvicinandolo oggi alle atmosfere del passato e alle nostre radici musicali. In programma sonate, passaggi e diminuzioni nell’Italia del Seicento di autori come Girolamo Frescobaldi, Francesco Rognoni, Giovanni Battista Fontana, Nicola Matteis, Maurizio Cazzati, Bernardo Pasquini, Giovanni Antonio Pandolfi-Mealli. Per questo straordinario viaggio nel tempo, “Il Suono delle Pietre” ha scelto due artisti di indubbio rilievo: Valerio Latartara, virtuoso del violino barocco che ha approfondito lo studio del repertorio musicale seicentesco in Belgio e nei Paesi Bassi e che vanta collaborazioni coi più importanti ensemble e orchestre del settore; Elia Pivetta, abile organista dotato di straordinaria tecnica, cultore della musica del Seicento, artista dalla formazione poliedrica, che vanta un’attività concertistica in qualità di solista e accompagnatore in Italia e all’estero. L’organo positivo su cui suonerà, costruito intorno al 1740 da Fabrizio Cimino, è uno strumento di grande pregio, che ricorda la straordinaria vocazione canora delle “Signore Monache” di San Lorenzo e la famosa cappella musicale del monastero, che vanta un importante fondo manoscritto.

    L’itinerario concertistico dal Gargano al Salento ha tra gli obiettivi quello di riscoprire e dare accesso a luoghi con una storia ricca e immersa, talvolta sommersa, della nostra terra. La Chiesa di San Lorenzo delle Benedettine a San Severo situata nel cuore della città, in questo senso, è un autentico gioiello architettonico risalente al XVII secolo che attrae qualsiasi visitatore di passaggio. Al contempo, gli affreschi e le decorazioni d’epoca al suo interno creano un’atmosfera di sacralità e bellezza, in armonia con l’acustica naturale del luogo, che ne fa un ambiente perfetto per il concerto.

    Questo evento dunque promette di essere un’esperienza unica, un momento di bellezza e di riscoperta delle radici della musica barocca italiana. Si invita il pubblico a partecipare numeroso a questa straordinaria serata di gioia e meraviglia, coordinata dal M° Francesco Di Lernia, noto organista pugliese.

    Ingresso libero a partire dalle ore 19.30. Inizio del concerto ore 20.00.

    Ulteriori informazioni presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it.

  • SABATO 13 APRILE ALL’AUDITORIUM “NINO ROTA” IL DUO VIOLINO E PIANOFORTE IN SCENA A BARI DUE GIGANTI DEL CONCERTISMO INTERNAZIONALE

    Il palcoscenico dell’Auditorium “Nino Rota” di Bari si accenderà di passione e virtuosismo quando due giganti della musica classica, l’eccellente violinista Gil Shaham e ilrinomato pianista Gerhard Oppitz, si uniranno in concerto sabato 13 aprile alle ore 21. Il duo, formato da artisti attualmente tra i più affermati della scena internazionale, affronterà opere maestose del repertorio romantico e del Novecento, offrendo al pubblico un’esperienza musicale senza precedenti.

    I compositori scelti per il programma “Da Schumann a Shostakovich” testimoniano una relazione assolutamente non casuale, nell’ottica della costruzione di un percorso preciso, che non sfuggirà agli ascoltatori. Due nomi in particolare sottolineano il nesso non casuale: Robert Schumann e Johannes Brahms. Il rapporto tra loro fu una fusione di amicizia, mentorship e rispetto reciproco. Schumann, riconoscendo il talento straordinario di Brahms, lo accolse nella sua cerchia artistica e lo elogiò come “il successore di Beethoven”. Nonostante le tensioni personali dovute anche alle tragiche circostanze legate ai problemi mentali di Schumann e alla figura emblematica di Clara Vieck (poi Schumann), il legame musicale tra i due rimase forte, influenzandosi reciprocamente nella loro evoluzione artistica e contribuendo a plasmare il panorama musicale del Romanticismo europeo. Non è quindi solo il senso cronologico a muovere l’ordine dei brani scelti per questo concerto.

    La Sonata per violino e pianoforte n.1 op. 105 di Schumann è la prima ad essere eseguita sul palcoscenico. Si tratta di una delle opere più significative del compositore tedesco del periodo romantico. Composta nel 1851, la sonata è strutturata in tre movimenti e riflette il profondo e complesso mondo emotivo di Schumann: Eusebio, quando affiora l’aspetto riflessivo e sognatore del suo carattere, Florestano, quando dà voce all’aspetto più irruento ed impulsivo di sé.  In questa sonata Schumann dimostra la sua abilità nel creare un equilibrio tra emotività e struttura formale, offrendo così al duo la possibilità di esprimere e realizzare per il pubblico un’esperienza musicale coinvolgente e complessa.

    Ed ecco che si prosegue con la Sonata per violino e pianoforte n. 1 op. 78 di Brahms, conosciuta anche come “Sonata della pioggia”, poiché costruita interamente su motivi di un Lied per tenore dello stesso Brahms, dal titolo la “Canzone della pioggia” (il Regenlied della collana Acht Lieder und Gesänge op. 59 n. 3). Questa sonata è una delle opere più celebri del repertorio per violino e pianoforte di Brahms: composta nel 1878, essa appartiene al corpus di opere della piena maturità del compositore e riflette alcune caratteristiche fondamentali della sua poetica, prima fra tutte quel senso intimo, tenero, sentimentale e dolcemente affettuoso del Lied, che è l’elemento base e costante di tutta la produzione del compositore amburghese, dalla cameristica alla sinfonica. La Sonata è ammirata per la sua combinazione di lirismo, complessità armonica e strutturale. La sua bellezza melodica e la profondità delle emozioni evocate hanno reso questa sonata una delle opere più eseguite e amate del repertorio per violino e pianoforte, che Shaham e Oppitz sapranno valorizzare in maniera eccellente.

    A concludere la serata, la Sonata per violino e pianoforte op. 134 di Shostakovich, una delle ultime composizioni del compositore russo. Scritta nel 1968 durante gli ultimi anni della sua vita, essa è caratterizzata da un profondo senso di riflessione e introspezione, che riflette la profonda interiorità e il turbamento emotivo del compositore, caratteristiche che sono spesso presenti nelle sue opere tardive.

    Ad interpretare questi tre capolavori per violino e pianoforte, due artisti che sapranno coglierne il senso profondo e che sono apprezzatissimi nel mondo per la profondità espressiva e l’alto livello tecnico e interpretativo. Gil Shaham, virtuoso dal timbro immediatamente riconoscibile, è considerato uno dei violinisti più talentuosi e influenti della sua generazione per la capacità di comunicare emozioni attraverso il suo strumento e per la grande maestria tecnica. Gerhard Oppitz, raffinato pianista tedesco, è noto per l’ampiezza del repertorio e la profondità interpretativa. Hanno entrambi collaborato con le principali orchestre in tutto il mondo e sono noti per le loro registrazioni pluripremiate.

    Un’opportunità unica per il pubblico della città e un concerto che corona egregiamente una stagione di grandissimi successi per la Camerata Musicale Barese artisticamente diretta dal M° Dino De Palma. Con il raddoppio del numero degli abbonati, la stagione 2024/2025 della più antica istituzione musicale del Sud Italia si attesta anche come una delle principali stagioni concertistiche italiane per qualità e quantità dei concerti.

    Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 25 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.

  • Al via l’innovativa rassegna d’organo itinerante in tutta la Puglia organizzata dalla Camerata Musicale Barese in collaborazione con la Fondazione Puglia. Dal 4 maggio al 29 giugno coinvolti 7 comuni pugliesi: San Severo, San Giovanni Rotondo, Molfetta, Canosa, Lecce, Altamura, Bari

    Al via sabato 4 maggio, presso la suggestiva Chiesa di San Lorenzo delle Benedettine di San Severo, il progetto della Camerata Musicale Barese “IL SUONO DELLE PIETRE – Itinerario concertistico dal Gargano al Salento”, cofinanziato da Fondazione Puglia. Con grandissimo entusiasmo, dedizione e spirito di innovazione verso il proprio territorio, la storica Associazione sarà il vettore della straordinaria avventura musicale di questo ciclo itinerante di sette concerti d’organo. Una celebrazione dell’arte e della cultura, concepita per valorizzare e dare accesso ad alcuni degli elementi architettonici più belli e simbolici delle nostre radici, pronta ad incantare gli animi e trasportare gli ascoltatori in un viaggio attraverso secoli di magnificenza musicale. Coordinato artisticamente dal M° Francesco Di Lernia, ricercatore, concertista e professore di organo, il progetto sarà caratterizzato dalla presenza, tra gli interpreti dell’arte organistica, di giovani e talentuosi musicisti nonché di nomi affermati nel mondo concertistico: una fusione perfetta e complementare dei protagonisti, che ci fornirà una visione della musica per organo inedita e coinvolgente. Da gioielli architettonici nel cuore del Gargano fino alle sacre atmosfere del Salento, “IL SUONO DELLE PIETRE” ci condurrà attraverso luoghi impregnati di storia e cultura, abitati da monumenti che testimoniano il ricco patrimonio organario nazionale. Questo itinerario musicale inizia come sopracitato sabato 4 maggio presso la Chiesa di San Lorenzo delle Benedettine di San Severo, con “Chi non sa far stupir, vada a la striglia”, attraverso un programma di sonate, passaggi e diminuzioni nell’Italia del Seicento, interpretato da Elia Pivetta all’organo e Valerio Latartara al violino barocco. L’11 maggio la magica atmosfera della Chiesa “regia” di Sant’Onofrio Anacoreta a San Giovanni Rotondo ospiterà “In Cordis et Organo”, un concerto per arpa e organo con gli interpreti Teresa Viola e Stefano Perrotta. Proseguendo, il 18 maggio sarà la volta del concerto dal titolo “Viaggio organistico dal Rinascimento al Barocco”, a Molfetta, nella bellissima Chiesa di San Bernardino, che darà vita ai suoni del pregiato organo settecentesco costruito da Giuseppe Rubino, grazie alla maestria di Matteo Imbruno, concertista e organista di caratura internazionale. La quarta tappa, domenica 19 maggio, giungerà a Canosa, nella maestosa cattedrale di San Sabino, dove Luca Gorla delizierà il pubblico con il concerto “Retorica ed Espressione”. Da Canosa, questo viaggio musicale si sposterà nella Lecce barocca, l’8 giugno, dove la Basilica di San Giovanni Battista al Rosario farà da cornice a “Percorsi armonici”, un concerto affascinante per sax e organo con Melanie Armillotta e Daniele Facciorusso. Gli ultimi due appuntamenti si terranno il 16 giugno nella suggestiva cattedrale di Altamura, testimone del romanico pugliese, dove il giovane ma già affermato concertista Nicola Procaccini darà vita allo splendido strumento del 1880, e il 19 giugno presso l’Auditorium della Vallisa a Bari, dove assisteremo a un evento di grande impegno e spessore artistico dedicato ai “Concerti per organo di Johann Sebastian Bach adattati per due organi” con i virtuosi Carlo Maria Barile e Angelo Trancone.

    Tutti i concerti sono ad ingresso libero, offrendo così a tutti un’opportunità unica di immergersi nell’incanto e nella bellezza della musica organistica. Si invita il pubblico a partecipare numeroso a questo ciclo di concerti che saprà garantire un ascolto “dalle pietre al cuore” pieno di fascino, storia, e luminoso e inesplorato futuro.

    Ulteriori informazioni presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it.

  • IN SCENA AL TEATRO PICCINNI IL 9 APRILE IL QUARTETTO DAVID OISTRAKHCON ANDREY BARANOV E RODION PETROV AI VIOLINI, FEDOR BELUGIN ALLA VIOLA E ALEWEY ZHILIN AL VIOLONCELLO

    Poker d’assi per la Camerata Musicale Barese: il Quartetto David Oistrakh, eccellenza internazionale che si pregia dell’uso del nome del grande violinista russo autorizzato dalla famiglia di Oistrakh, è pronto ad incantare il pubblico con due concerti nella giornata di martedì 9 aprile al Teatro “Niccolò Piccinni” di Bari: uno la mattina dedicato agli studenti e un secondo alle ore 21.00 per gli abbonati della Camerata Musicale Barese e per tutti coloro che vogliano ascoltare uno dei più rinomati quartetti del mondo.

    La Camerata da sempre dedica parte della propria attività alla formazione, collaborando con scuole e istituzioni musicali e culturali della città e della Regione. Il 9 aprile, grazie all’impegno della dirigente dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Polignano a mare, Beatrice De Donato, e alla disponibilità del Quartetto, il sipario si alzerà la mattina esclusivamente per gli studenti che assisteranno ad una lezione-concerto e potranno ascoltare uno dei gruppi più rappresentativi del mondo. Una iniziativa lodevole che pone l’accento sull’importanza di creare occasioni di crescita artistica per i più giovani e che è dimostrazione delle azioni strategiche dell’istituzione musicale barese per la formazione del pubblico del futuro.

    La sera, per il normale pubblico da concerto, si continua con una proposta di repertorio di grande appeal.

    Il quartetto che magistralmente ha equilibrato la tradizione classica con la modernità, evidenziando versatilità e raffinatezza artistica, ha una marcia in più tangibilissima: la coesione impeccabile tra i due violini di Andrey Baranov e Rodion Petrov, la viola di Fedor Belugin e il violoncello di Alewey Zhilin. Non è una precisazione scontata, è, anzi, il vero marchio di fabbrica di questo quartetto d’archi, portatore indiscusso di qualità che cattura l’essenza stessa della Musica da Camera. La critica musicale li definisce Maestri della scena musicale internazionale e il pubblico numerosissimo che accorre ad ascoltare i loro concerti ne conferma lo straordinario percorso artistico: singolarmente vincitori dei più prestigiosi concorsi internazionali, partecipano regolarmente a molti tra i principali festival del mondo, calcano i palcoscenici più importanti sia da solisti con orchestre da camera che sinfoniche.

    L’ensemble musicale di fama mondiale formato appunto dai quattro virtuosi musicisti d’archi sopracitati e fondato in onore del leggendario violinista David Oistrakh, ha ereditato e perpetuato il suo spirito artistico e ha ricevuto l’autorizzazione dalla famiglia all’uso del nome.

    Il programma ricco e coinvolgente della serata sarà un raffinato percorso attraverso le profondità dell’espressione musicale, con opere che abbracciano diverse epoche e stili. Il concerto inizierà con il sontuoso Quartetto per archi n.2 di Alexander Borodin. Questa opera che indubbiamente riflette il genio compositivo del musicista russo, è intrisa di ricchezza melodica e vitalità, e trasporterà il pubblico in un mondo sonoro avvolgente, tipico dello stile unico di Borodin. Composto tra il 1881 e il 1882 dal compositore e chimico russo, il quartetto per archi n. 2 fonde elementi russi e orientali, che Borodin incorpora con maestria. La capacità di creare atmosfere suggestive e di trasmettere un senso di melodia appassionata caratterizza questo quartetto, conferendogli un posto di rilievo nel repertorio musicale del XIX secolo.

    Il secondo brano in programma sarà invece il Quartetto n. 3 op. 73 di Dmitri Shostakovich. La composizione, carica di tensione emotiva sottolineata da un potente senso di drammaticità, incanterà gli spettatori con la sua profondità e il suo impatto emotivo. Composto nel 1946, il quartetto è la prova dell’abilità del compositore russo nell’utilizzare il contrappunto e nella manipolazione dei temi musicali, riflesso di un’approfondita formazione musicale.

    La serata si concluderà con l’energia vibrante e i colori folkloristici delle “Romanian Folk Dances” di Béla Bartók. La suite “Romanian Folk Dances” nasce ab origine come una raccolta di sei brevi pezzi per pianoforte composta nel 1915, in seguito arrangiata anche per diverse formazioni strumentali. Bartók trae ispirazione dalla musica popolare della Romania, catturando l’essenza delle danze tradizionali del paese. Le composizioni riflettono la maestria di Bartók nell’incorporare ritmi irregolari, scale modali e accenti unici. Questa vivace suite di danze tradizionali rumene, che ascolteremo nella trascrizione per quartetto di Andrey Shishlov, aggiungerà un tocco di vitalità e folkore alla performance.

    Il concerto si preannuncia come un evento imperdibile per gli amanti della musica classica e per chiunque sia alla ricerca di un ascolto di eccellenza sotto ogni profilo artistico.

    Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 33 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.