La nuova Stagione della Camerata Musicale Barese si aprirà sabato ( 24 ottobre) al Teatro Petruzzelli con la Wurttembergische Philharmonie Orchestra di Ruetlingen, diretta dal M° Ola Rudner (inizio ore 21).
Il programma della serata comprende brani di Louis Spohr l’”Ouverture daJessonda”, di Robert Shumann “Sinfonia n. 3 in mi bem. magg. op. 97” e il “Concerto n. 2 in si bem. magg. op. 19” per pianoforte ed orchestra” di L. van Beethoven solista il pianista Melvyn Tan.
Opera giovanile e quasi di ‘commiato’ rispetto ai modelli mozartiani, il “Concerto op. 19” si apre con un vivace Allegro con brio originale e spesso imprevedibile nelle soluzioni della partitura. Nella scrittura si notano una ricchezza inventiva e una duttile articolazione dei profili motivici, un po’ secondo lo stile di Haydn e poi di Mozart, mentre alcuni elementi risentono ancora dello stile «galante» con passaggi solistici pensati per il pubblico perché ricchi di soluzioni brillanti e di sicuro effetto spesso affidate all’orchestra ma con ampio spazio per il virtuosismo dell’esecutore. D’altronde Beethoven stesso, nei mesi in cui metteva mano a queste pagine, era ancora un grande pianista desideroso di farsi conoscere davanti al suo pubblico. Il Concerto in si bemolle maggiore op. 19 fu scritto tra il 1795 e il 1798 e rivela ancora una qualche sudditanza ai superiori modelli mozartiani del genere pianistico: derivati direttamente da Mozart sono infatti l’entrata del pianoforte con un tema dopo l’esposizione dell’orchestra (Allegro con brio), i timbri dei legni che espongono il tema, e gli archi che accompagnano con i loro pizzicati, mentre il pianoforte ribadisce l’insieme del tonale-armonico con ampi arpeggi (Adagio). Anche il ritmo in 6/8 del Rondò finale è di marca mozartiana. Da notare infine che questo concerto fu eseguito la prima volta da Beethoven stesso nel 1798 a Praga, sotto la direzione dell’italiano Antonio Salieri, il cosiddetto ‘rivale’ di Mozart.
Sempre per la Concertistica spiccano il nome di Vladimir Ashkenazy che con AndrasSchiff e Khatia Buniatishivili completa il tris d’assi del pianismo internazionale presentato dalla Camerata per questa Stagione.
Il concerto di Vladimir Ashkenazy, previsto per la primavera del 2016, sarà uno degli appuntamenti più attesi della Stagione anche perché non si è mai esibito a Bari.
Se la direzione d’orchestra ha rappresentato per Vladimir Ashkenazy una delle sezioni più ampie della propria leggendaria carriera musicale, il suo indiscutibile talento continua a nutrirsi di una grandissima devozione per il pianoforte, strumento che lo ha reso celebre in tutto il mondo.
Il concerto rappresenterà dunque un’occasione rara per riascoltare dal vivo il tocco e la poetica di uno dei più grandi pianisti dell’ultimo secolo.
Russo, classe 1937, Ashkenazy ha ereditato le sue doti musicali dalla famiglia: il padre David era pianista professionista e la madre Evstolia figlia di un maestro coro nella chiesa ortodossa russa.
Ashkenazy si è fatto notare sulla scena internazionale nel 1955 al Concorso Chopin di Varsavia e come vincitore del Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles nel 1956.
Da allora ha costruito una carriera straordinaria, non solo come pianista tra i più importanti del ventesimo secolo, ma come artista a tutto tondo che continua ad offrire ispirazione agli amanti della musica di ogni dove.
Si esibirà in Duo con il figlio Vovka, anche lui pianista di fama internazionale.
Continuano intanto presso gli uffici della Camerata le prenotazioni per gli abbonamenti alla 74ª Stagione, come anche le prevendite per tutti gli spettacoli in programma e per l’Evento di Paolo Conte che sarà in esclusiva per l’intero Sud Italia il prossimo 29 aprile.
Per informazioni e prenotazioni presso gli uffici della Camerata infotel 080/5211908 e on-line sul sito www.cameratamusicalebarese.it